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Una passione che va oltre il rettangolo di gioco convenzionale

[In Italian] Written for a closed personal blog about football and African societies

Il calcio in Africa non è solo uno sport. In realtà è un’affermazione applicabile allo stesso modo anche al
resto dei continenti, ma nello spazio di terra che va da Tripoli a Città del Capo, il pallone che rotola è capace
di infondere un po’ più di speranza e magia del solito. Anche se quel pallone rotola sotto ponti o cavalcavia,
spiagge o zone sterrate.
Andrew Esiebo è un fotografo nigeriano e con le sue foto è riuscito a catturare e ad incorniciare proprio
quella speranza e quella magia. Il suo progetto fotografico chiamato “Love for it” (2010) mostra
l’importanza che il calcio riveste nella vita quotidiana nella città più grande del continente africano, Lagos,
in Nigeria. La nazionale di calcio nigeriana è storicamente una delle più importanti e conosciute a livello
mondiale, ma ciò che lega questa nazione al calcio non è solamente l’aspetto ufficiale e convenzionale.
Dietro tutto ciò, esiste un mondo fatto di ragazzi, sorrisi e una illimitata capacità di adattarsi ai luoghi più
disparati e stravaganti. Perché ogni momento è buono per correre dietro al pallone, per dimenticare i
rumori delle auto o le grida dei mercanti, per mettere da parte le difficoltà di ogni giorno e per vivere
momenti di felicità e adrenalina pura. Ma soprattutto, per sognare.
Il progetto di Esiebo però non vuole solamente esaltare e far scoprire quanto la passione per il calcio sia
estremamente radicata, nel caso specifico a Lagos, ma più genericamente in tutta l’Africa. Ciò che l’autore
si propone è anche altro: instillare un dubbio, una domanda a chi guarda le sue foto, a chi cerca di
immedesimarsi nei volti e nei piedi di quei ragazzi e ragazze, bambini, adulti. Come è possibile che non ci
siano spazi appositi per permettere a tutti loro di poter giocare liberamente, potersi muovere entro limiti
adatti per la pratica di uno sport che è contemporaneamente passione e divertimento? Lagos in particolare,
ma altrettanto le altre grandi città del continente, crescono a dismisura di giorno in giorno. Cemento,
edifici, appartamenti, palazzi, uffici, strade, tutto ciò che serve per annientare lo spazio e costruire una
“giungla urbana” che toglie il respiro, accerchiando e inquinando.
Ma chi ama il calcio, va oltre tutto ciò. E anche se quel pallone rotola sotto ponti o cavalcavia, spiagge o
zone sterrate, dov’è il problema? “Gioco, dunque sono”, parafrasando una delle famose frasi filosofiche del
passato: sembra essere questo ciò che spinge i calciatori a mandare avanti la palla, verso quella porta fatta
di pali di pezze o senza una rete, il più delle volte con traverse inventate, “(…) perché sanno che senza
fantasia sono perduti”.

Credits photo: Andrew Esiebo - by his project called "Love of it".

Una passione che va oltre il rettangolo di gioco convenzionale: Project
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